Nuovo codice della strada, incidenti e vittime sono calati? I dati
Scritto da Nicola Schievene il 4 Gennaio 2025
(Adnkronos) –
Incidenti e vittime in calo con il nuovo Codice della strada. A tornare oggi sui primi dati è la Polizia stradale. Nei giorni scorsi era stato il ministro dei Trasporti Matteo Salvini a snocciolare la percentuale ("Il numero dei morti si è ridotto del 25% in 15 giorni"). Il calo, con numeri più articolati, viene confermato da polizia e carabinieri. "Avere ridotto del 25 per cento, dal 14 al 28 dicembre, nei primi quindici giorni del nuovo Codice della strada il numero di morti sulle strade – ha affermato Salvini – è qualcosa che dovrebbe rendere orgoglioso me e voi". "Mi faccio carico volentieri se c'è qualche polemica, ho le spalle larghe, ho rischiato 6 anni per aver bloccato immigrati clandestini. Quindi – ha aggiunto il vicepremier – figurarsi se per salvare vite umane non mi faccio carico di qualche polemica e degli attacchi di Vasco o di radical chic di sinistra". A confermare l'annuncio del ministro ci sono i dati ufficiali di Viminale e il Mit. Dal 14 dicembre al 28, ovvero nelle prime due settimane di entrata in vigore del nuovo codice della strada – fanno sapere i ministeri in una nota congiunta – la Polstrada e l’Arma dei Carabinieri hanno rilevato un calo degli incidenti (-2,8%) rispetto allo stesso periodo di un anno fa, ma soprattutto una drastica diminuzione degli incidenti mortali (-20,3%) e delle vittime (-25,4%). Secondo l'Asps (Associazione sostenitori e amici della polizia stradale) però la dichiarazione di Salvini "appare fuorviante ed imprecisa in quanto i dati, riportati dal Ministro come generali, si riferiscono solamente agli scontri mortali rilevati da Polizia Stradale e Carabinieri che rappresentano solamente il 34% degli incidenti con lesioni rilevati in Italia, in quanto il restante 66% viene rilevato dalle Polizie Municipali". "L’Ufficio studi Asaps – si legge sul sito dell'associazione – da tempo con i suoi osservatori rileva da fonti pubbliche gli incidenti stradali mortali dove le persone muoiono sul colpo o nei giorni immediatamente successivi. Tale rilevamento, in questa fase sviluppato in collaborazione con Alg (Associazione Lorenzo Guarnieri onlus), peraltro sottostima la mortalità in quanto non tiene conto dei morti entro 30 giorni dall’evento. Da questi dati pubblici e documentati risulta che nei 15 giorni successivi all’entrata in vigore delle modifiche al codice della strada sono morte sulle strade italiane almeno 111 persone, più del doppio delle 50 dichiarate dal Ministro. La mortalità nello stesso periodo di 15 giorni rilevata da dati pubblici da Asaps nel 2023 risultava essere di 110 persone mostrando quindi una stabilità rispetto al 2023 e non una riduzione del 25%, della quale peraltro saremmo stati molto felici". "Includendo anche i dati relativi alle giornate di fine anno, dal 14 dicembre 2024, data di entrata in vigore delle modifiche al codice della strada, sino al 1° gennaio 2025 compreso, le morti ricavabili da fonti pubbliche sono state 134 in 125 incidenti mortali. Nello stesso periodo del 2023 le morti su strada rilevabili da fonte pubbliche erano state 131 in 115 collisioni mortali. Dal 14 dicembre al 1° gennaio sulle strade italiane purtroppo si continua a morire come nello stesso periodo del 2023. Auspichiamo che, con questa evidenza ricavata da dati pubblici, venga risolta a livello ministeriale la carenza relativa alla raccolta dati sugli incidenti stradali e alla sua tempestività. I Ministeri competenti dovrebbero consolidare in maniera tempestiva anche i dati di mortalità provenienti dalle Polizie Municipali, che, ricordiamolo, rilevano gli scontri con lesioni in ambito urbano dove maggiori sono le collisioni stradali con i morti e feriti. La valutazione di un provvedimento normativo – conclude l'Asaps – non può essere fatta in un periodo così limitato di tempo e con dati incompleti, ma dovrebbe avere a nostro parere un monitoraggio più lungo, continuo nel tempo e con dati affidabili. Le norme, per essere efficaci, dovrebbero poi essere accompagnate da investimenti nei controlli, anche con un vero potenziamento delle pattuglie su strada, e nell’educazione ad una mobilità sicura per tutti. E su questo tema, quello degli investimenti, al solito la sicurezza stradale rimane una cenerentola, in attesa di un principe azzurro che non arriva mai". "I dati su controlli e incidenti stradali diffusi da Viminale e Mit sono stati raccolti da Polizia Stradale e Arma dei Carabinieri, esattamente secondo gli stessi criteri del passato. Accusare di falsità perfino queste statistiche è un attacco alle forze dell’ordine e ad al loro immenso sforzo per rendere più sicure le strade italiane, obiettivo che dovrebbe unire e non dividere la politica. A proposito di bugie, inoltre, si ribadisce che il nuovo codice della strada non ha modificato né i limiti per l’uso di alcol alla guida, e i dati positivi di queste prime settimane di applicazione fanno ben sperare", è stata la replica del Mit. "Italia Viva presenterà una interrogazione al ministro Salvini in merito ai dati degli incidenti stradali in seguito all’introduzione del Codice della Strada. I numeri forniti, come denunciano Asaps e l’associazione Lorenzo Guarnieri, sono falsi o comunque parziali". Così in una nota l’ufficio stampa di Italia Viva, replicando a una nota del Mit. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)