Autismo, speranze dalla ricerca su cervello sincronizzato di cane e uomo
Scritto da Nicola Schievene il 11 Settembre 2024
(Adnkronos) – Uno sguardo d'intesa, qualche coccola, e tra uomo e cane scatta subito un legame profondo. Il loro cervello si sincronizza, dimostra uno studio cinese pubblicato su 'Advanced Science', che analizzando l'interazione tra l'uomo e il suo migliore amico a 4 zampe traccia anche una via nella ricerca sull'autismo. Durante i rapporti sociali fra esseri umani, spiegano gli scienziati, l'attività dei neuroni delle persone che interagiscono si sincronizza. La stessa cosa avviene se il 'dialogo' coinvolge l'uomo e il cane: quando si guardano, occhi negli occhi, si verifica una sincronizzazione nella regione frontale del loro cervello, mentre le carezze sincronizzano la regione parietale. Aree cerebrali associate entrambe all'attenzione. I ricercatori hanno osservato che la forza di questa sincronizzazione aumenta a mano a mano che uomo e cane familiarizzano, nell'arco di 5 giorni, e che nella relazione che si crea i ruoli sono ben definiti: l'uomo è il leader, il cane è il seguace. La sincronizzazione descritta dai ricercatori, si è visto durante l'esperimento, si perde però nel caso di cani con determinate mutazioni genetiche che causano sintomi di compromissione sociale caratteristici del disturbo dello spettro autistico. Durante l'interazione con l'uomo, inoltre, questi animali mostrano una ridotta attenzione. Anomalie che si sono dimostrate reversibili, riportano gli scienziati, con un singolo trattamento a base di Lsd. Già in passato la ricerca scientifica ha indicato la sostanza psichedelica come possibile opzione terapeutica per alcune manifestazioni del disturbo. "Due le implicazioni di questo studio" per Yong Q. Zhang dell'Accademia cinese delle scienze di Pechino, autore corrispondente dell'articolo: "Una è che la sincronizzazione intercerebrale interrotta potrebbe essere utilizzata come un biomarcatore per l'autismo, l'altra è che l'Lsd o i suoi derivati potrebbero migliorarne i sintomi sociali". —salute/medicinawebinfo@adnkronos.com (Web Info)